In questo articolo proveremo a spiegare il trend del consumo out of home, l’entit? che ha nel mondo, in Europa e in Italia.
Cenare a Singapore al 57? piano del Marina Bay Sands con una vista mozzafiato sulla citt?. Cenare in uno degli hotel dal design pi? unici al mondo confermano, secondo me, quello che si dice vivere un’esperienza unica. Esperienza che ? uno degli indirizzi, in termini di trend a livello internazionale che sta caratterizzando e caratterizzer? in modo significativo sempre pi? il futuro dei consumi fuori casa.
I numeri (dati Il Sole 24 Ore) del settore in Italia sono in crescita, nell’arco di un decennio la spesa in ristorazione ? aumentata del 7,2%.
Il trend del Consumo out of Home in Italia e in Europa
Qua su CLINK, vi abbiamo abituati ad analizzare i dati in maniera… Nel nostro Pese si registrano, nell’ultimo anno, circa 452 tra bar e ristoranti ogni 100 mila abitanti. La media in Europa ? di 352 locali, pertanto l’Italia ? solo dietro a Portogallo (734) e Spagna (604). In questo quadro si configurer? e si delineer?, probabilmente nell’immediato futuro, anche tutto quello che ? il fenomeno del delivery ed il takeaway, che meritano riflessioni a parte e specifiche.
Il trend dei consumi nel canale Horeca
Soprattutto per quello che cambier? e forse ha gi? cambiato le abitudini di consumo dei cibi preparati da parte degli esercizi commerciali del canale horeca.
Ma che cos’? il Trend del consumo Out of Home?
Come abbiamo anticipato nell’introduzione di questo articolo
Per spiegare cosa è il Digital Trade Marketing Content, dobbiamo iniziare a spiegare cosa si intende per Digital Trade Marketing: sono tutte quelle attività di Marketing applicate ad un contesto Trade, sviluppate con strumenti digitali.
Il Digital Trade Marketing Content si occupa dell’analisi, studio, creazione e sviluppo di contenuti idonei a comunicare le attività in un ambito Trade. Contenuti, visuali e testuali, che hanno come obiettivo di Marketing quello di comunicare le attività che si svolgono in ambito Trade con strumenti digitali
L’esperienza di Stefano Falcone a Londra nel Digital Trade Marketing Content
Il progetto consisteva nel veicolare un famoso brand del caffè, coinvolgendo uno dei ristoranti più rinomati di Mayfair di Londra. Abbiamo creato un vero e proprio set fotografico, all’interno dell’area ristorante e il personale stesso è diventato attore protagonista. La preparazione del caffè e il servizio sono stati oggetto del Content. Prima il lavoro di editing, poi quello del piano editoriale con una strategia social media dedicata.
Il risultato ha determinato un ottimo ritorno per il produttore per visibilità del suo brand grazie all’attività di co-marketing con il ristorante. Interessante è stata la fidelizzazione del personale di vendita e di preparazione del caffè, coinvolto in maniera attiva. Infine la redemption sul consumatore finale. La strategia di comunicazione si è focalizzata su un target audience selezionato. I clienti una volta vista la campagna social dedicata sono ritornati nel locale e hanno richiesto di degustare proprio quel caffè descritto nel Content.
Non solo cosa è, ma quali sono le problematiche per realizzare un buon Content
Le giornate dedicate allo shooting sono di ordinaria follia, in particolare se hai video e foto. Si prepara tutto in esterna e poi all’interno dei locali. Giorni e giorni a pensare al digital trade marketing content, con relativi sopralluoghi, orari e spostamenti per arrivare nei momenti giusti. Poi tutto viene stravolto sul campo. Da Piccadilly a Mayfair, coinvolti nell’isterico traffico di Londra, con tutta l’attrezzatura al seguito, si arriva, si monta la scenografia si iniziano le riprese e… entra un cliente! Così si ricomincia, con l’immensa pazienza del personale del ristorante, i veri attori.
La ricerca dell’autenticità del locale nella preparazione dei cibi è l’elemento fondamentale di comunicazione.
Non è stato semplice per Stefano Falcone preparare una lezione sul Retail Marketing all’università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Ovvero tramutare oltre 20 anni di esperienza sul campo in poche slide comprensibili. Rendere l’argomento il meno noioso possibile per gli 86 studenti in aula non è stato semplice.
Essere invitato a tenere la prima lezione di un percorso speciale, fatto per gli studenti del 3° anno della laurea triennale in Culture e Scienze Gastronomiche, è stato un piacere. Un’esperienza stimolante e allo stesso tempo formativa.
Il seminario in Retail Marketing all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
Il Corso di Laurea sviluppa tematiche attraverso incontri con professionisti del settore con visite specifiche in punti vendita. Tali professionisti ricoprono ruoli ai più alti livelli della distribuzione italiana sia online che offline. Questo è sicuramente sinonimo di attenzione e lungimiranza didattica da parte dell’Università di Scienze Gastronomiche. Sicuramente si ritorna arricchiti nell’animo e nella mente. Insegnare, mestiere che non mi appartiene, ingloba in sé non solo conoscenze della materia, ma anche una buona dose di sensibilità, intuito, velocità mentale e public speaking.
Capire l’auditorio, parlare, osservare, intuire e in qualche modo percepire quali possano essere gli argomenti più “caldi” per chi ti ascolta, innalzano il livello di attenzione e concentrazione. Attenzione, andare troppo fuori tema è davvero molto facile
Cosa è l’Università di Scienze Gastronomiche (UNISG)?
L’Università è situata a Pollenzo, in provincia di Cuneo, in un contesto storico e architettonico di altissimo pregio. L’UNISG fin dagli albori ha intrattenuto stretti rapporti con l’associazione Slow Food, beneficiando della sua vasta rete di soci e sostenitori in tutto il mondo. È dotata di un’organizzazione e un corpo docente di altissima professionalità. Propone una didattica internazionale e corsi interamente in inglese, con una forte presenza di ragazzi da tutte le parti del mondo. Senza ombra di dubbio una punta di diamante della cultura enogastronomica italiana. Formare gli “scienziati” dell’alimentare italiano è sicuramente guardare ad un domani del nostro Paese in uno dei settori più rappresentativi e trainanti del Made in Italy.
La lezione di Stefano Falcone all’Università: il Retail Marketing nei canali di vendita GDO ed Horeca nel mondo
Il mondo del retail sia GDOche HORECA è molto articolato. Ha modalità applicative difficili da comprendere se non si è all’interno del meccanismo, con un futuro che ancora non è così chiaro. Quanti, quali e come saranno i punti vendita? È una delle grandi domande che si pone non solo la Distribuzione ma, anche l’industria.
L’on-Line continuerà il suo trend di crescita, ma per alcune categorie merceologiche, dove l’acquisto è più complesso, si devono ancora risolvere e superare alcune barriere. Lo stesso Amazon, dopo l’acquisizione di Whole Foods Market, colosso texano specializzato nella distribuzione di prodotti biologici e locali, è sceso in strada e sta aprendo nuovi supermercati. Il primo è a Los Angeles ma sono in corso trattative in altre città americane.
In questo scenario la distribuzione italiana potrebbe e dovrebbe fare molto di più in termini di retail marketing.
I nuovi strumenti del digital marketing
Questi nuovi strumenti di digital marketing applicati al trade sono di grande potenzialità. Sicuramente offrono ampi margini di crescita, in un settore che ultimamente ha un po’ rallentato la sua corsa.
Di seguito il mio video in cui vado ad approfondire quanto scritto in questo articolo.
Cantine che organizzano degustazioni online tramite Facebook o Zoom ed i rivenditori di vino che stanno donando profitti per sostenere il personale disoccupato dei ristoranti a causa della pandemia da Covid-19. Il Wall Street Journal di oggi fornisce un interessante spunto di riflessione su quello che sta succedendo negli Stati Uniti.
L’esperienza dell’acquisto online, si arricchisce di chat e degustazioni di vino con i viticoltori tramite Facebook, facendo sì che per alcuni di essi le vendite generate dal forum hanno dato alle cantine una “scossa”. Alcuni forum online hanno permesso di recuperare in parte quei ricavi persi dalla sala di degustazione e dalle vendite all’ingrosso. In Italia siamo davvero pronti?
I corsi online per le degustazioni di Vino
I corsi online sono sempre più diffusi, offrono grandi opportunità di apprendimento senza la necessità di muoversi da casa. Questo trend è esploso sull’onda dell’emergenza sanitaria, ma va oltre. Finora l’accesso a molte attività di formazione professionale e di aggiornamento sono state un privilegio riservato a chi abita nelle grandi città. Grazie ai corsi a distanza, questo limite scompare.
Nel mondo del vino, però, la diffusione della didattica a distanza è sempre stata limitata da un enorme ostacolo: la degustazione in sè. Oggi questo problema non esiste più in quanto alcune aziende si sono organizzate per inviare a casa degli studenti dei kit di degustazione. Kit forniti di videolezioni e guide informative necessarie a imparare a degustare il vino nel modo corretto.
Oggi il Sole 24 Ore riporta un’interessante intervista al presidente di Ice che prevede di lanciare una piattaforma online per salvare le fiere, in particolar modo per il B2B.
Credo che ancora una volta il nostro sistema Paese sta discutendo mentre, in altre parti del mondo si stia agendo. Il cliente è già cambiato e sta già adottando, non solo in Italia, un sistema digitale d’acquisto mentre, l’offerta e la modalità di proposizione della stessa probabilmente, non solo nel #B2C ma, soprattutto nel #B2B non ? forse ancora del tutto adeguata ed aggiornata, è ora di agire oramai.
Come funziona la pubblicità sui prodotti?, Ma ne acquisteresti qualcuna? Qual’è? il messaggio giusto che converte? Oramai la concentrazione delle sponsorizzazioni sui canali di comunicazione digitale maggiormente utilizzati per pubblicizzare prodotti è divenuto piuttosto intenso, ancor di più nell’ultimo periodo. Basti pensare che tutte queste immagini le ho tratte dal mio profilo Facebook solo dopo qualche scroll… Forse se i visual ed i content non intervengono nel creare valore per il Cliente finale differenziando così la loro proposta rendendola univoca ed unica, la conversione probabilmente risulterà sempre più difficile. Cosa ne pensate?
Abbiamo in anteprima testato la possibilità di creare una campagna di advertising su TIK TOK, in questo articolo andremo a vedere come funziona la console degli ads.
La piattaforma ads di TIK TOK è piuttosto intuitiva e similare alle altre vediamo in dettaglio come funziona. Per iniziare si scelgono gli obiettivi, poi si passa sostanzialmente alla scelta della segmentazione e targetizzazione del pubblico, che rispetto ad altre piattaforme come Facebook Business è piuttosto semplificata e forse un po’ troppo poco dettagliata. Con facilità è possibile caricare i contenuti anche se al momento i supporti per creare dei content multimediali sono molto pochi.
TIK TOK ads, quanto costa?
Infine, il costo delle adssu TIK TOK, è particolarmente alto al momento, infatti è necessario un investimento minimo di 20€ al giorno. Da provare sia perché si è tra i primi ma anche e soprattutto per raggiungere un target. Target che al momento altri canali media hanno difficoltà a coprire e raggiungere. Nella presentazione i vari passaggi.
Credo che una delle cose più gratificanti dopo anni di lavoro e di ricerca nel proprio ambito professionale, sia quella di riuscire a raccontare la propria esperienza mettendola a disposizione ed in condivisione con gli altri. Ancor di più se sono studenti che si stanno affacciando al mondo del lavoro. Grazie di cuore, in particolar modo a Gabriele CenaRaimondo Cusmano, Matteo Doveri ed a tutto lo staff University of Gastronomic Sciences – Pollenzo che ha ritenuto che potessi fornire un contributo adeguato ed idoneo.